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L’aerofototeca nasce con l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) tra il 1976 e il 1978. Anno dopo anno diverse immagini fotografiche relative a riprese aeree hanno progressivamente implementato la raccolta, diventando materiale di consultazione da parte dei ricercatori stessi, poi di liberi professionisti, Enti pubblici e studenti. Oltre un terzo delle riprese aeree raccolte nell’aerofototeca sono state commissionate direttamente dall’IRPI di Torino, mentre le restanti sono state acquisite nel tempo dalle diverse aziende esecutrici specializzate in voli aerei (previa richiesta di autorizzazione all’Ente committente), o sono state oggetto di donazione da parte di privati. Sono catalogati circa 170.000 aerofotogrammi (a colori e in b/n) per la visione stereoscopica.

aerofototeca

Essi fanno parte di riprese aeree effettuate a copertura esclusivamente del Nord Italia (Bacino Padano, Liguria e bacini del Triveneto) dal 1954 ad oggi (ma alcuni settori sono coperti anche da riprese aeree prospettiche del primo trentennio del secolo scorso). Sono presenti anche alcune riprese effettuate sulla costa tirrenica. Le zone riprese sono suddivise in fogli che seguono la numerazione dei Fogli dell’Istituto Geografico Militare. Per ogni foglio sono presenti più voli effettuati a distanza di 5-10 anni, che consentono di osservare il rapido cambiamento subito dal territorio nel corso del tempo. La prima ricognizione che copre con omogeneità l’intero territorio nazionale è il volo G.A.I. (Gruppo Aeronautico Italiano), effettuato fra il 1954 e il 1956, a scala 1:33.000 circa.

Una parte della documentazione presente nell’aerofototeca documenta gli effetti dovuti ad eventi alluvionali, frane, colate detritiche torrentizie, terremoti, etc. Vi sono riprese aeree eseguite a seguito del grave evento alluvionale avvenuto in Piemonte nel giugno 1957, passando per l’evento del Biellese del 1968, dell’Alessandrino nel 1977, del Toce nell’agosto 1978, del Taro nel 1982, della Valtellina nel luglio 1987, del Savonese e Genovese nel 1992 e 1993, del Piemonte meridionale nel novembre 1994, sino a giungere all’evento del Piemonte-Val d’Aosta dell’ottobre 2000. Un consistente fondo dei voli riguarda il Fiume Po, ripreso diacronicamente talvolta per l’intero sviluppo fluviale, altre volte per settori o tratti d’alveo. Numerose ricerche di fotointerpretazione comparata, applicata a problemi di instabilità dei versanti e della rete idrografica, hanno fornito nel corso di questi anni preziose informazioni tecnico-scientifiche e sono state utilizzate per identificare probabili scenari di pericolosità e di rischio e per effettuare pianificazioni territoriali a diversa scala.

Il primo progetto d’informatizzazione, nato prettamente con la finalità di salvaguardare il documento fotografico originale, è stato avviato autonomamente dal personale dell’IRPI di Torino con risorse interne nel 2009. L’anno successivo l’IRPI ha partecipato e vinto un bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino: è giunto così il primo finanziamento esterno della durata di 12 mesi. Successivamente, l’implementazione è continuata autonomamente per diversi anni, sempre con risorse interne al CNR IRPI. Nel 2018 il Personale di ricerca dell’IRPI ha partecipato ad un altro bando promosso dalla Compagnia di San Paolo: la finalità del progetto, denominato ARTEMIDE (era quella di mettere a disposizione della comunità un importante materiale conoscitivo con opportune strategie tecniche, informatiche e strutturali, rendendo accessibile l’interrogazione informatica della risorsa, promuovendo una valorizzazione funzionale della stessa. Con ARTEMIDE si è voluto realizzare un database di consultazione in ambito GIS open source della risorsa aerofotografica, secondo criteri logici di archiviazione e una sua valorizzazione e fruibilità come risorsa conoscitiva esplorabile anche da utenti esterni. Il finanziamento ottenuto per tale bando ha permesso di svolgere un’attività scientifico-tecnica articolata per 24 mesi finalizzata alla valorizzazione del patrimonio e alla tanto auspicata realizzazione di una piattaforma pubblica di consultazione. Va segnalato che, con apposita Dichiarazione di cui al prot. 1256/34.04.04 del 20 aprile 2018, il patrimonio fotografico, congiuntamente a quello documentale conservato presso l’IRPI di Torino, è stato riconosciuto di grande valore storico-scientifico e di conseguenza sottoposto alla tutela della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Grazie alle attività e all’impegno di risorse umane e finanziarie il personale CNR IRPI ha potuto in circa 11 anni di vedere finalmente una delle risorse documentali (insieme alla biblioteca e all’archivio) adeguatamente riconosciuta anche all’esterno per la sua importanza scientifica, storica, culturale, ambientale.